LA SOCIETA' DEGLI ANIMALI ESTINTI DI J. MOORE, UN ROMANZO SULL'ATTIVISMO ANIMALISTA E SULLE SUE CONSEGUENZE
Questo libro me l'ha regalato il mio compagno dicendo che la trama sembrava scritta appositamente per me. Purtroppo, però, le prime venti/trenta pagine sono un'accozzaglia di parole e descrizioni pesanti e senza senso per cui avevo addirittura abbandonato la lettura per dedicarmi ad altro. Dopo qualche settimana, però, l'ho ripreso in mano e mi sono dovuta ricredere: la trama inizia ad avere senso, le descrizioni pesanti si diradano come foschia, la storia prende ritmo e fino alla fine procede in maniera abbastanza scorrevole.
La trama è semplice: un uomo in fuga trova un sacco abbandonato con dentro una ragazzina in fin di vita e prova a salvarla. Da lì parte la ricerca dei responsabili e il lettore viene immerso in uno spaccato sulle crudeltà a cui gli animali vengono sottoposti quotidianamente e in ogni ambito dell'attività umana. La critica contro il Canada e la Cina in termini di maltrattamento animale è a dir poco feroce (giustamente).Vi avverto: le descrizioni spaccano il cuore in quanto veritiere e senza filtri. Noi tutti sappiamo che queste cose succedono veramente e anzi, purtroppo a volte la realtà è anche peggiore di quella descritta in opere di fantasia come questa...
L'autore è un traduttore, e questa caratteristica personale torna fuori più volte nel libro. Spesso, infatti, vi imbatterete in passaggi di natura linguistica che, onestamente, appesantiscono un po' la lettura perché non aggiungono niente alla trama.
Il romanzo, comunque, è frutto della sua esperienza diretta nei Laurenziani e nel Québec (dove vive); e le violenze descritte non risparmiano né gli uomini né gli animali. Chiaramente, il libro in questione resta un'opera di fantasia, come specificato dallo stesso scrittore che in un'intervista ha anche affermato di averlo scritto per vendicare il suo gatto morto in maniera poco chiara e, probabilmente, proprio ucciso da un cacciatore.
Non è un romanzo di formazione e nemmeno un'opera di denuncia ambientale tout court, ma ne consiglio comunque la lettura perché, di base, la struttura che tiene insieme la storia è il supporto all'attivismo animalista contro lo sfruttamento animale di ogni tipo. E' un omaggio all'ecofemminismo e una critica alle Prime Nations che, in alcuni casi, hanno aiutato l'uomo bianco nel progetto di estinzione di alcune specie animali.
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